Una guerra perduta
Collana: Europa delle Corti/165
ISBN: 978-88-6897-257-8
La scelta dell’immagine di copertina è intenzionale: il luogo dei libri è sempre stata la Biblioteca, un luogo fragile e spesso effimero, a causa soprattutto del tempus edax e di quei fata che sono propri dei libri, ma anche per colpa dell’uomo, come nel caso della Biblioteca dei Girolamini a Napoli, depredata dall’umana avidità e ora restituita alla sua dignità. Per questo è stata posta in copertina. La Biblioteca dei Girolamini intende rappresentare tutte le altre Biblioteche comunque sopravvissute con il loro patrimonio di libri antichi: biblioteche che accolgono anche i libri della letteratura del Rinascimento scampati all’inesorabilità del tempo e all’incuria dell’uomo, nonché alla guerra che nella seconda metà del Cinquecento fu loro mossa (unilateralmente) dalla Chiesa.
Le Biblioteche antiche e moderne, oggi solidalmente in OPAC e METAOPAC, certificano la sconfitta del censore, che con orgogliosa tracotanza volle muovere guerra alla letteratura per raddrizzare quelle che considerava le sue deviazioni di sempre (per alcuni era semplicemente da estirpare tutta, in blocco). Malgrado le devastazioni, non solo materiali, prodotte, il progetto del censore naufragò nel troppo vasto mare dei libri, di quelli già editi e di quelli pubblicati senza sosta e ovunque. E soprattutto incontrò la resistenza del mondo del libro e della letteratura, gelosi entrambi delle proprie autonomie. Della sua perduta guerra il censore è stato considerato per troppo tempo protagonista esclusivo, senza che fosse mai sottoposto a verifica fattuale il reale impatto del suo progetto anche oltre la sua prima fase di elaborazione ed esecuzione, e senza che fosse mai data voce agli altri protagonisti di questa storia, spesso drammatica per loro: cioè, a tutte le figure variamente impegnate nei campi del libro tipografico (autori, editori, commercianti, librai, e così via: lettori compresi, soprattutto i lettori, anzi). Questo libro è dalla parte del libro letterario e del suo mondo: con ostinata pazienza ricerca le tracce (vistose: basta cercarle!) della sua resistenza al censore, e ne certifica la sostanziale sconfitta. Le tante (troppe) pagine di questo libro rendicontano minuziosamente il lavoro certosino che è stato speso per documentare che nulla del libro letterario del Rinascimento è andato perduto.
Nulla.
Indice
Parte prima
Leggendo e criticando Rinascimento perduto: con divagazioni
DIVAGAZIONE PRIMA: La scoperta di Gabriele Barri, uno strano prete integralista
Gli Indici e le “regole”: strategie e tattiche romane per l’«accerchiamento» della letteratura
DIVAGAZIONE SECONDA: Entra in scena il gesuita Possevino
Di censura non ce n’è una sola
Possevino e Vives
Possevino e la stampa e conservazione dei libri
Possevino progetta la Biblioteca cattolica che mai ci sarà
Possevino, Amadigi e Satanasso
Concludendo la ricognizione nella Bibliotheca selecta
Conflitti tra istituzioni romane e difficoltà operative: la devastazione impossibile
Nella vertigine delle liste
Cercando di osservare la censura dal punto di vista del censore
DIVAGAZIONE TERZA: La letteratura che muore e la letteratura che vive:
da Roma bernesca a Venezia incognita
DIVAGAZIONE QUARTA: L’orgoglio (punito) degli scrittori moderni:
il caso di Ferrante Pallavicino
Nessuno è perduto
Il folle desiderio di espurgare tutti i libri “scorretti” e “cattivi”
DIVAGAZIONE QUINTA: Il censore avveduto (e patetico e feroce):
Vincenzo Bonardo OP
La “devastazione” fu di libri non di testi: e nessuno – ripeto – è perduto
Digressioni sulla necessità di contare e pesare: anche i libri
La letteratura nell’età del Concilio di Trento
Un primo riscontro sui dati: le “tre corone” (e Bembo) e la censura
Riflettendo su questi primi dati: cosa dicono in merito al rapporto tra censura e letteratura
La questione del poema tra Ariosto e Tasso: la sconfitta dei censori
DIVAGAZIONE SESTA: Metamorfosi di un genere: il poema sacro Fra Lodovico, il suo amico e il poema sacro
Nel sistema dei titoli, cioè le vie (e le vite) del poema: eroico | epico | sacro
Altre minute osservazioni sul settimo capitolo di Rp
DIVAGAZIONE SETTIMA: Cosa ci potrebbe dire la letteratura religiosa
tra Cinque e Seicento?
La lucida oltranza di Marino
OTTAVA: Le ragioni della letteratura 1
Le ragioni della letteratura 2
Il Rinascimento che si è perduto in Rinascimento perduto
DIVAGAZIONE NONA: Nel giardino di Annemasse
Congedo
Parte seconda
Girovagando per antiche biblioteche private
I libri di casa Bernini, a Roma
1664: il nuovo Indice (dopo papa Barberini)
A Napoli: la biblioteca di Matteo di Capua, Principe di Conca e conte di Palena
La biblioteca (in più luoghi) di Galileo Galilei
A Guastalla: la biblioteca di Bernardino Baldi, abate, poeta e matematico
A Padova: la biblioteca di Gian Vincenzo Pinelli
Qualche valutazione conclusiva e qualche esercizio di fact checking su dati bibliografici
Parte terza
La letteratura del Rinascimento in convento
Le biblioteche degli ordini religiosi regolari
Sobrie istruzioni per l’uso dei dati che seguiranno
Le “tre corone” in convento
Entrando nei conventi e nelle loro celle: con il senso delle differenze e delle proporzioni
Il problema della Bibbia volgare
La letteratura del Rinascimento nelle biblioteche conventuali
I libri di lettere e gli strumenti per scriverle
La parte dei poeti e dei libri di rime
Un secolo di commedie, tragedie e pastorali
I libri di svago e di evasione: altri romanzi
A Padova, nelle celle di San Giovanni da Verdara
I libri delle monache
Erasmo e la censura della Chiesa di Roma
Le liste dei libri proibiti o sospesi (espurgandi o sospetti)
Ancora un riscontro: tra i libri del territorio dell’Abbazia di Montevergine
L’ultima lista
Appendice: Lista di altre opere e altri autori di libri volgari
Parte ultima
Uno sguardo da altrove: la Biblioteca del duca August a Wolfenbüttel
Epilogo
Parte prima
Leggendo e criticando Rinascimento perduto: con divagazioni
DIVAGAZIONE PRIMA: La scoperta di Gabriele Barri, uno strano prete integralista
Gli Indici e le “regole”: strategie e tattiche romane per l’«accerchiamento» della letteratura
DIVAGAZIONE SECONDA: Entra in scena il gesuita Possevino
Di censura non ce n’è una sola
Possevino e Vives
Possevino e la stampa e conservazione dei libri
Possevino progetta la Biblioteca cattolica che mai ci sarà
Possevino, Amadigi e Satanasso
Concludendo la ricognizione nella Bibliotheca selecta
Conflitti tra istituzioni romane e difficoltà operative: la devastazione impossibile
Nella vertigine delle liste
Cercando di osservare la censura dal punto di vista del censore
DIVAGAZIONE TERZA: La letteratura che muore e la letteratura che vive:
da Roma bernesca a Venezia incognita
DIVAGAZIONE QUARTA: L’orgoglio (punito) degli scrittori moderni:
il caso di Ferrante Pallavicino
Nessuno è perduto
Il folle desiderio di espurgare tutti i libri “scorretti” e “cattivi”
DIVAGAZIONE QUINTA: Il censore avveduto (e patetico e feroce):
Vincenzo Bonardo OP
La “devastazione” fu di libri non di testi: e nessuno – ripeto – è perduto
Digressioni sulla necessità di contare e pesare: anche i libri
La letteratura nell’età del Concilio di Trento
Un primo riscontro sui dati: le “tre corone” (e Bembo) e la censura
Riflettendo su questi primi dati: cosa dicono in merito al rapporto tra censura e letteratura
La questione del poema tra Ariosto e Tasso: la sconfitta dei censori
DIVAGAZIONE SESTA: Metamorfosi di un genere: il poema sacro Fra Lodovico, il suo amico e il poema sacro
Nel sistema dei titoli, cioè le vie (e le vite) del poema: eroico | epico | sacro
Altre minute osservazioni sul settimo capitolo di Rp
DIVAGAZIONE SETTIMA: Cosa ci potrebbe dire la letteratura religiosa
tra Cinque e Seicento?
La lucida oltranza di Marino
OTTAVA: Le ragioni della letteratura 1
Le ragioni della letteratura 2
Il Rinascimento che si è perduto in Rinascimento perduto
DIVAGAZIONE NONA: Nel giardino di Annemasse
Congedo
Parte seconda
Girovagando per antiche biblioteche private
I libri di casa Bernini, a Roma
1664: il nuovo Indice (dopo papa Barberini)
A Napoli: la biblioteca di Matteo di Capua, Principe di Conca e conte di Palena
La biblioteca (in più luoghi) di Galileo Galilei
A Guastalla: la biblioteca di Bernardino Baldi, abate, poeta e matematico
A Padova: la biblioteca di Gian Vincenzo Pinelli
Qualche valutazione conclusiva e qualche esercizio di fact checking su dati bibliografici
Parte terza
La letteratura del Rinascimento in convento
Le biblioteche degli ordini religiosi regolari
Sobrie istruzioni per l’uso dei dati che seguiranno
Le “tre corone” in convento
Entrando nei conventi e nelle loro celle: con il senso delle differenze e delle proporzioni
Il problema della Bibbia volgare
La letteratura del Rinascimento nelle biblioteche conventuali
I libri di lettere e gli strumenti per scriverle
La parte dei poeti e dei libri di rime
Un secolo di commedie, tragedie e pastorali
I libri di svago e di evasione: altri romanzi
A Padova, nelle celle di San Giovanni da Verdara
I libri delle monache
Erasmo e la censura della Chiesa di Roma
Le liste dei libri proibiti o sospesi (espurgandi o sospetti)
Ancora un riscontro: tra i libri del territorio dell’Abbazia di Montevergine
L’ultima lista
Appendice: Lista di altre opere e altri autori di libri volgari
Parte ultima
Uno sguardo da altrove: la Biblioteca del duca August a Wolfenbüttel
Epilogo
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