Ruffini Franco

Teatri prima del teatro

Visioni dell’edificio e della scena tra Umanesimo e Rinascimento
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Argomento: Teatro e critica teatrale
Collana: Europa delle Corti/20
anno: 1983
, pagine: 228
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Lo spazio teatrale del Rinascimento si rivela sempre più refrattario alla pacificante semplicità nella quale la storiografia corrente lo ha costretto. Esistono, e sono esistiti, in realtà, tanti differenti teatri: uno di questi si è consolidato fino ad emarginare gli altri e a proporsi credibilmente come il Teatro. Poi c’è il Teatrabile, o assoluto teatrale: cioè il Teatro senza neppure la consapevolezza delle sue determinazioni storiche. In nome e con la precognizione teleologica del Teatrabile si è costituita tanta storia di teatri, anche (e soprattutto) di quelli solo pensati sui quali il Rinascimento imposterà, inquinandoli, il suo «fare teatro».
Nel caso del Rinascimento, l’assoluto teatrale prevede, letteralmente, per la scena il quadro prospettico, e per lo spazio complessivo (sala ed edificio) il teatro all’italiana, quale «necessario» sviluppo della riflessione sul teatro antico e su Vitruvio. Chi si discosta dalle tappe di questo tragitto è un visionario, come il Filarete, o un dilettante «sprovvisto della necessaria preparazione filologica», come il Cesariano. Laddove poi la perfezione dell’evento spettacolare offre i caratteri della conclusività, si ravvisano, con forzature e semplicismi, i lineamenti del Teatro, finalmente e fatalmente conseguito: ed è il caso della Calandria urbinate.
Del Filarete, del Cesariano e della Calandria urbinate si occupa questo libro. Riconsiderando datazioni e ambienti culturali, esplorando senza pregiudizi simbologie dall’apparenza esoterica, confrontandosi con documenti piuttosto che con destini, l’indagine fa emergere un percorso che, se è più tortuoso di quello postulato dal Teatrabile, rivela attraverso gli intrichi una valenza del teatro oltre, e talora malgrado, il diretto riferimento alla scena e all’edificio: una valenza complessa, ma proprio per questo reale e concreta.

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