Guaita Camilla

Per una nuova estetica del teatro

L’Arcadia di Gravina e Crescimbeni
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stato: Disponibile
Argomento: Teatro e critica teatrale
Collana: Le fonti dello spettacolo teatrale/15
anno: 2009
, pagine: 426

ISBN: 978-88-7870-390-2
35,00 €
33,25 €
Risparmi:
1,75 €
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La fondazione dell’Arcadia, alla fine del Seicento, è esito conclusivo di un lungo periodo di crisi del Barocco da cui era scaturita una pletora di esperienze disomogenee e distanti fra loro: le linee poetiche essenziali della neonata istituzione sono stabilite da Gian Vincenzo Gravina e da Giovan Mario Crescimbeni che, uniti in un primo momento da un’identica volontà riformatrice nel campo delle lettere, si allontanano – in un giro di anni assai breve – mentre si fa chiara la diversa concezione classicistica e l’opposta opinione intorno al ruolo e alle funzioni della poesia. Se Crescimbeni inclina alla medietas di una letteratura ben strutturata e facilmente replicabile, Gravina aspira a una tragedia civile che possa porsi non solo come strumento di ripresa formale della drammaturgia greca e latina, ma anche come riproposta del denso valore concettuale e della funzione educativa di essa.
I testi drammaturgici composti dai due autori, come i trattati che li accompagnano, rappresentano un documento straordinario per comprendere l’evoluzione del pensiero arcadico nei primi anni di vita dell’Accademia e, in prospettiva più ampia, per tracciare le linee guida del dibattito primosettecentesco intorno alla necessità di definire una nuova estetica del teatro, distante dalla prassi barocca e più affine al gusto europeo coevo. La vittoria, sul piano sincronico, dell’indirizzo crescimbeniano non chiude la questione che, al contrario, si risolve con l’affermazione – sullo scorcio del XVIII secolo – del modello della tragedia alfieriana, assai più prossimo alla proposta che era stata di Gravina.

Camilla Guaita è dottore di ricerca in Discipline del cinema e del teatro e collabora con il Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Milano, ove svolge attività di ricerca e di supporto alla didattica.
Fra le sue pubblicazioni, oltre a saggi e contributi sul teatro del Sette e del Novecento, si ricordano l’edizione critica delle Droghe d’amore di Carlo Gozzi (Milano, Cuem, 2006) e la curatela del volume Teatro e arti visive (Roma, Bulzoni, 2008).

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