Margherita d’Austria
Collana: Europa delle Corti/109
ISBN: 978-88-8319-841-0
Dal suo primo matrimonio voluto dal padre quando, giovinetta, strinse nozze con Alessandro de’ Medici, alle sue immediate seconde nozze con Ottavio Farnese, duca di Parma e poi di Piacenza, cui darà l’illustre erede Alessandro, al periodo romano, alla reggenza delle Fiandre, fino al suo governo della città dell’Aquila e alla gestione dei suoi feudi d’Abruzzo, la vita privata e politica di Margherita, o Margarita come lei amava firmarsi, fu tutta giocata tra impegni dinastici e tentativi di ritagliare ambiti di azione individuale.
La sua figura, oscillante tra l’immagine di prima pedina di scambio in dinamiche strategiche familiari, poi di austera regnante delle Fiandre disposta al dialogo con i ribelli protestanti, poi anocra di perdente sovrana e di abile amministratrice dei suoi feudi medicei e farnesiani nel viceregno, racchiude forse in sé il paradigma delle complessità stesse della monarchia paterna, i suoi grandi fasti e le sue logoranti tensioni. Carlo V abdicherà per rinchiudersi in silenzioso isolamento, Margherita si ritirerà in una terra lontana e tranquilla per morire in solitudine.
È proprio l’originalità e l’importanza del ruolo di Madama, tra corte Farnese e Monarchia spagnola, che questo volume intende sottolineare, nel più ampio panorama dei recenti studi italiani e europei, pur alla luce della esistente trattazione storiografica, che ha privilegiato tuttavia aspetti e periodi particolari della sua vita, lasciando forse in ombra il piano delle sue iniziative politiche, soprattutto nell’orizzonte della continuità con il potere paterno e con il consolidamento dell’egemonia spagnola sulla penisola.
Questo volume, frutto del convegno svoltosi tra Parma e Piacenza il 14-15 settembre 2001, prescinde dagli aspetti più noti legati alla figura di Margherita, per proporre una serie di interventi che danno luce a profili più inediti, come la sua azione politica e diplomatica, l’amminstrazione dei feudi, il potere della sua immagine, il profilo religioso, il collezionismo e le carte darchivio, sempre, però, seguendo il “filo rosso” di ruolo di cerniera tra la nuova corte voluta da Paolo III Farnese e la Monarquía, di cui Madama si trovò a essere il simbolo più rappresentativo.
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