Curcio Carlo
tra Ottocento e Novecento
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stato: Disponibile
Collana: Sociologia Politica e Società/2
Argomento: sociologia\politica
Prefazione di Maurizio Ortolani
Introduzione di Carlo Mongardini
anno: 2017
, pagine: 184

ISBN: 978-88-6897-070-3
18,00 €
17,10 €
Risparmi:
0,90 €
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Più che un libro di storia, “Europa. Storia di un’ idea” di Carlo Curcio (Firenze, Vallecchi, 1958, 2 voll.) è un ricco profilo di sociologia della cultura europea. Esso mostra come l’idea di Europa nell’ epoca moderna sia stata per gli intellettuali quasi una forma di religione laica, un mito sul quale riversare tutte le speranze di sviluppo e di pace. Questa religione tuttavia non è mai riuscita a darsi un corpo istituzionale, anzi, perseguendo spinte e mentalità  diverse, ciascuna a senso unico e totalitario, ha sempre distrutto ciò che pretendeva di costruire. L’Europa come impero, come conquista, come dominio della ragione, come diritto e come economia, così come è oggi, ha prodotto solo fallimenti. “Il giorno in cui si dovesse avere – scrive Curcio – una definizione unica e standardizzata dell’ Europa, allora sì che essa sarebbe morta”. Malgrado i fallimenti, però, l’ idea di Europa è rimasta viva.Perciò “l’ idea dell’Europa salva l’ Europa. Finché quell’ idea sarà viva anche l’ Europa sarà viva”. Al fondo di questa idea sta il sentimento per cui, malgrado i travisamenti, le incomprensioni e i conflitti più o meno cruenti, ci sentiamo uniti per la sensazione di essere soggetti a un destino comune. L’Europa dovrà capire che la diversità non va cancellata ma è frutto di un comune reciproco arricchimento, solo che la si voglia accettare con mutua tolleranza. Un’era di pace potrà cominciare solo se l’ Europa potrà trarre dalla sua storia questo insegnamento che sta al fondo delle riflessioni di Carlo Curcio.

Prefazione di Maurizio Ortolani
Introduzione di Carlo Mongardini


Carlo Curcio, L’idea d’Europa tra Ottocento e Novecento
I. L’epoca delle contraddizioni
II. Fuoco sotto le ceneri. L’idea d’Europa fra le due guerre mondiali
III. La difficile ascesa. L’idea odierna d’Europa
IV. Conclusione

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