Garavaglia Valentina

L'effimero e l'eterno

L'esperienza teatrale di Gibellina
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stato: Disponibile
Collana: Le fonti dello spettacolo teatrale/17
Argomento: Teatro e critica teatrale
Premio Nazionale 2015
Luigi Pirandello per la Saggistica - sezione storicocritica
anno: 2012
, pagine: 402 con CD allegato

ISBN: 978-88-7870-651-4
30,00 €
28,50 €
Risparmi:
1,50 €
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Trattare di Gibellina significa considerare il senso del tempo, della memoria e della loro azione sia sul presente che sul futuro, e porlo in relazione con la reazione dell'uomo difronte al tema delle rovine o più precisamente a quello delle macerie, conseguenza del terremoto avvenuto tra il 14 e il 15 gennaio del 1968 che cancellò paesi interi che da secoli sorgevano nella valle del Belice. Da allora, Gibellina, per risollevarsi dalla tragedia, ha attivato un intenso programma di ricostruzione, che ha visto come protagonisti l'arte e il teatro: qui ci sono i ruderi del terremoto che, coperti dal Cretto di Alberto Burri, sono divenuti fra le più imponenti opere europee di Land Art; qui si erge Gibellina Nuova con le sue sculture anitscultoree e le sue architetture urbane; qui sorge il Baglio Di Stefano, sede di prestigiose raccolte di opere d'arte contemporanea; qui, da più di trent'anni, si svolgono le Orestiadi, manifestazione teatrale che ha visto coinvolti centinaia di artisti di fama internazionale.L'esperienza teatrale di Gibellina, unica nel suo genere, rappresenta il modello di un teatro totalizzante, proiezione di un dramma dell'immaginario dove lo spettatore è protagonista partecipe e attivo, poiché la misura della rappresentazione non è più, o non solo, l'attore, ma l'essere umano coinvolto da un evento naturale, che fa da prologo e da epilogo a ogni rappresentazione.Visionaria quanto basta, perché nata all'insegna dei miti e del sogno, Gibellina è una realtà e come tale va studiata, ricostruendone i contorni e cercando ragione negli antefatti. In questa sede si è tentata una lettura 'globale' del luogo dal punto di vista teatrale. Il patrimonio plurigenere e pluricodice presente sul territorio è stato, quindi, analizzato in funzione della sua teatralità o, ancor meglio, in funzione del suo rapporto con il teatro. Le testimonianze, i resoconti, la teatrografia e le immagini potranno documentare al lettore quanto, a Gibellina, il teatro si sia fatto, come è nella sua vocazione, strumento di rivelazione di una comunità a se stessa, impulso a trasformare, aristotelicamente, la tragedia del 1968 in forza reale, in rappresentazione potente di sé, ma necessariamente e brechtianamente straniata, proprio per non restare da quella stessa tragedia sopraffatti. Nel 2015 l'autrice viene premiata con questo volume con il "Premio Nazionale Luigi Pirandello per la Saggistica - sezione storicocritica"

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