L’analisi dei film

L'analisi dei film suggerisce fin dal titolo che non esiste “il” film ma “i” film, non esiste un metodo universale di analisi che miracolosamente permetta a chiunque di analizzare qualunque film, ma esiste piuttosto un patrimonio di analisi specifiche di singoli film a cui è possibile rifarsi. II libro di Jacques Aumont e Michel Marie è un'ampia e particolareggiata ricognizione delle più importanti analisi realizzate fino ad oggi e insieme il primo tentativo di mettere ordine in un territorio di frontiera in cui il discorso critico sul cinema si misura con i metodi delle scienze umane, dalla linguistica alla narratologia, dall'antropologia alla psicoanalisi, con la lezione di Propp, Lévi-Strauss., Arnheim, Panofsky, Barthes, Genette, Greimas, Lacan. Senza indulgere alle generalizzazioni abusive, L'analisi dei film riesce a mantenere l'equilibrio tra la ricchezza empirica delle singole analisi e l'intensità della riflessione metodologica che delinea con puntualità di riferimenti e ampiezza di argomentazioni un'autentica epistemologia dell'analisi filmica. Il volume è una preziosa, insostituibile campionatura delle migliori analisi dedicate ad altrettanti film-evento di Ford, Carnè, Godard, Hitchcock, Ejzenstejn, Vertov, Kubrick, Buñuel, Renoir, Resnais, Murnau, Lang, Visconti, Rossellini, Welles. L'analisi dei film non è assolutamente un ricettario, ma piuttosto una guida per orientarsi tra i diversi metodi, gli approcci possibili, e metterli immediatamente alla prova sul terreno delle analisi effettive, contribuendo a formare il gusto della lettura critica e del personale confronto con i film, perché il lavoro dell'analisi non esclude il piacere del testo.

Jacques Aumont è professore all'Università di Paris III e dirige il «College d'histoi-re de l'art du cinéma» alla Cinémathèque Francaise. Tra le sue pubblicazioni edite in Italia, L'occhio interminabile.

Michel Marie è professore all'Università di Paris III, dove dirige il dipartimento di «Cinéma et audiovisuel». Tra le sue pubblicazioni, saggi su M, il mostro di Diisseldorf e Il disprezzo, oltre a Estetica del film, scritto in collaborazione con Jacques Aumont e altri.