Pitoeff Georges
Traduzione a cura di Dina Saponaro e Lucia Torsello
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stato: Disponibile
Argomento: Teatro e critica teatrale
Collana: Biblioteca teatrale/165
anno: 2009
, pagine: 106

ISBN: 978-88-7870-424-4
12,00 €
11,40 €
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Nel settantesimo anniversario della scomparsa del poète de la scène Georges Pitoëff, questa prima edizione italiana dei suoi scritti, curata da Dina Saponaro e Lucia Torsello, costituisce un ulteriore passo verso la comprensione del suo pensiero e il riconoscimento del ruolo che le sue creazioni svolsero nella vita teatrale del Novecento.
Racchiusi nella forza evocativa dell’esperienza del Nas] Teatr, si ritrovano uno accanto all’altro i pensieri di Pitoëff, le sue riflessioni sulla regìa e sul regista: l’autonomia dell’arte scenica, la sovranità dell’attore, il dovere del regista di entrare in comunione con l’opera d’arte. E poi i suoi autori, i creatori delle opere d’arte che egli traduce ed interpreta, trasformandole in quadri scenici: Shakespeare, Pirandello, Cechov, Ibsen, Shaw, Lenormand, Molnár, Blok.
Nella Presentazione si propongono alcune riflessioni sulla “lezione di régie” promossa da Pitoëff sui palcoscenici italiani e alcune considerazioni sul rapporto che egli strinse con Luigi Pirandello.

Georges Pitoëff, francesizzazione di Georgji Pitoev (Tiblisi 1884 - Ginevra 1939), attore e regista teatrale, fu un grande animatore e sperimentatore della scena. Dopo l’esperienza con il teatro di Vera Komissarzevskaja, fonda agli inizi degli anni Dieci a San Pietroburgo il suo primo teatro: Nas Teatr. Nel 1915 a Parigi sposa Ljudmila Smanov, attrice di profonda spiritualità che diviene l’interprete dei suoi sogni scenici. Dopo un periodo trascorso a Ginevra, i Pitoëff si stabiliscono definitivamente a Parigi con la loro Compagnia.
Fondatore, insieme a Louis Jouvet, Charles Dullin e Gaston Baty, del Cartel des Quatre, Pitoëff si distinse all¹interno del gruppo per la sua infaticabile attività di lettore, traduttore, scopritore di nuovi autori.
La scena di Pitoëff, essenziale e pura, è animata da un senso di una profonda spiritualità che offre allo spettatore visioni nate dal mondo onirico e poetico.

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