a cura di: Quondam Amedeo

Giovanni Della Casa

Un seminario per il centenario
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stato: Disponibile
Argomento: Storia
Collana: Europa delle Corti/120
anno: 2006
, pagine: 416

ISBN: 978-88-7870-091-8
30,00 €
28,50 €
Risparmi:
1,50 €
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A ciascuno la maschera che è sua propria. Questa è la convenienza: primaria categoria etica ed estetica del Classicismo di Antico regime.
Giovanni Della Casa concorre a elaborarne le pertinenze moderne: come poeta e come trattatista, ma anche con gli incarichi istituzionali che assume, tra Roma e Venezia negli anni del Concilio e dell’Indice dei libri proibiti.
Un’esperienza incompiuta, irrisolta: negata. Senza opera d’autore (secondo gli standard classicistici): rifiutando quanto da giovane aveva scritto (e peraltro finito all’indice nel 1559). Senza cappello di cardinale: mai ricevendo quanto più d’ogni cosa desiderò fino al momento della sua morte.
Un’esperienza sfortunata nei destini della critica, che lo ha troppo spesso strapazzato, tirandolo di qua (verso inesistenti rapporti con Valdés) e di là (verso improbabili sperimentalismi formali).
Eppure l’esile insieme delle sue rime (da petrarchista anoressico tra tanti bulimici) è subito riconosciuto come esemplare modello e non solo di gravitas. Eppure l’incompiuto Galateo è immediatamente un trionfo editoriale: uno dei più ragguardevoli nelle letterature moderne, tanto che in tutte le lingue il suo titolo è da secoli una parola comune, da tutti compresa. Eppure i disiecta membra delle sue poche scritture (da umanista che non tralascia l’esercizio quotidiano della composizione, come virtuoso impiego del tempo libero) prospettano acutezze sempre significative e lungimiranti: dai ragionamenti sui classici, tra filologia ed ermeneutica; a quella lucidissima analisi dei rapporti “politici” tra “amici” (cioè, conformi per cultura e condizione) di differente grado (potentiores e tenuiores).
Questo volume raccoglie i saggi di un seminario che si è svolto a Roma nel 2003 nell’occasione del quinto centenario della sua nascita, per contribuire alla più nitida e obiettiva messa a fuoco della sua personalità nelle occasioni del tempo che gli fu proprio.
Secondo convenienza, appunto: per restituire a Giovanni Della Casa le maschere che ha voluto di volta in volta (situazione per situazione) assumere.

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