Cappabianca Alessandro

Alla ricerca del corpo perduto

Perversione e metamorfosi del cinema
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stato: Disponibile
Collana: Biblioteca teatrale/Strumenti/5
Argomento: Cinema e spettacolo
anno: 2012
, pagine: 162 con illustrazioni

ISBN: 978-88-7870-633-0
16,00 €
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Cosa diventano i Corpi, nel film? Cosa li distingue, o li distingueva, dai Corpi “veri”, o da quelli che, per esempio, compaiono sui palcoscenici teatrali? Sono davvero “reali”, questi ultimi, o dal Reale li differenzia la presenza di certe qualità metaforiche, legate ai personaggi che in qualche modo “incarnano”? In questo senso, l’attore non indossa sempre una Maschera, anche quando si presenta col suo volto “vero” (ma che significa “vero”)? Il Corpo cinematografico è comunque un’Ombra (Derrida direbbe: uno Spettro), ma l’avvento delle immagini virtuali ci fa dubitare ormai anche della verità che eravamo certi costituisse (almeno durante le riprese, sul set) la materia prima delle più o meno piacevoli finzioni filmiche. Il valore, oggi, va forse ricercato nellacontaminazione o ibridazione d’immagini reali e virtuali, quale espressa nella parola-valigia imagemotion, a indicare i procedimenti di film come Christmas Carol di Zemeckis, Tintin di Spielberg o, naturalmente, di Avatar. Anzi, nel film di Cameron animazione e ri-animazione stipulano un patto tanto stretto che a un certo punto sono proprio le creature dell’animazione a ri-animare (letteralmente) quelle derivate dal procedimento analogico. Sognare, morire, ri-nascere. Resta il fatto che sfuma, fino a rendersi puramente convenzionale, ogni distinzione tra “originale” e avatar, tra corpo materiale e virtuale. Così si rende credibile che anche il corpo virtuale possa essere colpito, ferito, provare dolore, morire, strappando al corpo reale l’ultima delle sue prerogative.

Alessandro Cappabianca, romano, architetto e critico cinematografico, fa parte da anni del direttivo di «Filmcritica». Suoi saggi concernenti cinema e pratiche dell’immaginario sono apparsi su «Fiction», «Fata Morgana», «La furia umana». Ha redatto numerose voci sulla scenografia e sul rapporto cinema/architettura per l’Enciclopedia del Cinema Treccani. Suoi contributi si trovano su volumi dedicati ad Antonioni, Scorsese, Eastwood, Edwards, Donen, Boorman, Ruiz. Ha pubblicato tra l’altro:La costruzione del labirinto (Mazzotta), Ombre urbane (Kappa Edizioni), Distruggere l’architettura (Serra e Riva), Billy Wilder, Eric von Stroheim (Il Castoro), Roman Polanski, Il cinema e il sacro, Boxare con l’ombra (Le Mani), Antonin Artaud (L’Epos), L’immagine estrema (Costa & Nolan), Trame del fantastico (Pellegrini), Fantasmi dell’abitare (Prospettive).

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