AA.VV.

Obiettivo Guerrieri

Prima parte
Biblioteca Teatrale 121-122
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Argomento: teatro e critica teatrale

n. 121-122, gennaio-giugno 2017
anno: 2018
, pagine: 260

ISSN: 0045-1959
22,00 €
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Sommari

Stefano Locatelli, Introduzione

Marco De Marinis, In cerca di un attore “popolare” e “nuovo”. Guerrieri e la questione dell’attore nel teatro italiano fra tradizione e sperimentazione
Maria Grazia Berlangieri, Un teatro immaginario «in attesa che lo spirito giunga». Gerardo Guerrieri, dagli esordi universitari alla conferenza sul teatro americano del 1956
Laura Mariani, La voce Attore per l’Enciclopedia dello spettacolo (1954), gli attori e le attrici, in particolare Vittorio Gassman
Teresa Megale, L’uomo con la macchina da spettacolo. Epifanie “guerriere” nel Teatro Club e oltre
Silvia Mei, «Tu sei l’arte e a te si può ben dire». L’incontro confronto tra Eleonora Duse e Yvette Guilbert
Francesca Simoncini, Le carte e i giorni: l’opera di Eleonora Duse nell’Archivio Guerrieri 
Paola Bertolone, Effetto Shakespeare. Shakespeare nel lavoro di Gerardo Guerrieri

COMUNICAZIONI
Elio Testoni, Squarzina e Guerrieri nel privato delle lettere e nel pubblico delle riflessioni
Maria Pia Valdes, Drammaturgia e ricerca nei testi radiofonici di Gerardo Guerrieri
Selene Guerrieri, Gerardo Guerrieri. Il sogno di una biografia

MISCELLANEA DI STUDI
Fabiola Camuti, Breathing, Concentration, Consciousness: Recent Perspectives on Stanislavsky and Yoga
Irene Scaturro, La formazione dell’attore tra teatro e cinema: l’insegnamento di Carlo Tamberlani

dai sommari

MARCO DE MARINIS
In cerca di un attore “popolare” e “nuovo”. Guerrieri e la questione dell’attore nel teatro italiano fra tradizione e sperimentazione.
La questione dell’attore, in tutte le sfaccettature e i livelli che essa comporta, rappresenta uno dei temi unificanti (se non addirittura il tema unificante) dei per altro vastissimi e variegatissimi interessi teatrali di Gerardo Guerrieri, come regista, dramaturg, studioso, traduttore, critico, divulgatore, operatore culturale. Dapprima, negli anni Quaranta, l’attore costituì, per il giovane, promettente regista, un problema artistico, la cui irrisolvibilità all’epoca ebbe un peso non secondario nella decisione di prendere progressivamente le distanze dal mestiere della regia. In seguito, e per tutta la vita, esso diventò, insieme alla recitazione, un problema critico, storiografico e anche scientifico. Tralasciando le due grandi quêtes su Duse e Stanislavskij, in questa occasione ci si concentra sulla battaglia che Guerrieri combatté, a vari livelli, per l’avvento nel teatro italiano di un attore “popolare” e “nuovo”, di cui non riesce a rintracciare purtroppo che qualche rara, troppo rara avvisaglia. Da questo punto di vista, anche il nuovo teatro nostrano e internazionale finisce per deluderlo, compreso l’amatissimo Living Theatre.

In Search for a “Popular” and “New” Actor. Guerrieri and the Issue of the Actor in the Italian Theatre, Between Tradition and Experimentation.
The issue of the actor, in all its forms and layers, represents one of the coalescing themes – if not the coalescing theme – of the many and various theatrical interests of Gerardo Guerrieri, a director, dramaturg, scholar, translator, critic, and cultural operator. Firstly, in the ’40s, when Guerrieri was the young and promising director, the insolvability of the issue of the actor, made a huge impact in his decision to stop working as a director. Later – and for the rest of his life – it remained, together with the issue of acting, a critical, historiographical and even a scientific problem. Leaving aside the two great quêtes on Duse and Stanislavskij, the contribution will focus on the “battle” which Guerrieri fought at different levels for the advent of a “popular” and “new” actor in the Italian theatre, of whom, unfortunately, he could find only few traces and hints. Seen in this perspective, both Italian and international new theatre disappointed him, including the beloved Living&

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